giovedì 30 agosto 2012

Mutanda sì, mutanda no, la terra dei putti - Cosa c'è sotto?

Salve gente!
Torno su queste pagine per esporre una questione che ha cominciato a tormentarmi durante la visione delle ultime olimpiadi. La questione underwear.
Procediamo con ordine.
Ammirando tutti i fustacchioni e le gnoccole roteanti in quel di Londra, ho realizzato che le loro striminzite tutine presentano innumerevoli punti in comune con i costumini degli eroi mascherati: stesso tessuto, stessa aderenza, stesse pezze di sudore.  E quindi mi sono posta la fatale domanda: e la mutanda? La mutanda dove la nascondono?
Nel caso degli atleti, la questione ha facile responso: non ci sono mutande. I gioielli di famiglia se la sciacquano serenamente di qua e di là, svolazzando come giovani farfalle appena uscite dalla crisalide. L’effetto è di certo “interessante” per quanto presenti ai più la realtà nuda e cruda, senza possibilità di mimesi. Ma i supereroi? Non mi sembra che l’effetto che siamo abituati a vedere sulle pagine dei fumetti sia questo…


Senza contare che il costume indossato, salvo rari casi, è sempre lo stesso e se davvero non ci fosse protezione tra le pudenda e la stoffa sarebbe ormai un’arma batteriologica.
D’altro canto, la mutandazza selvaggia sarebbe parimenti manifesta: è cosa nota che il boxer si arrotoli drammaticamente dando anche ai più snelli e prestanti l’impressione di avere due lombrichi attorcigliati attorno alle cosce; lo slip invece, si sa, strizza maleducatamente la ciccia o la pelle e l’effetto lonza è dietro l’angolo, obbligando peraltro lo sventurato o la sventurata a frequenti e poco chic scastramenti d’emergenza, per evitare di rinvenire, a fine serata, pezzi di mutanda dalle parti dell’esofago. 


L’unica possibile soluzione è pensare che sotto le scintillanti vesti i nostri beniamini nascondano pezzi di scienza tessile, ritrovati d’ingegneria che consentano libertà di movimento e garantiscano una soddisfacente estetica, come mini perizomi o sospensori da atletica.


Per gli uomini il sospensorio sarebbe una pratica soluzione, proteggerebbe la mercanzia evitandogli di andare a spasso per la propria strada e garantirebbe un effetto estetico notevole, altresì noto come “calzino nelle mutande”; ma c’è un ma. Ammettiamo che sia davvero questa la soluzione adottata dai più, dovremmo quindi supporre che gli eroi che portano il costume sempre sotto i vestiti, come Superman o Spiderman, sfoggino questi pregevoli copri pudenda come biancheria usuale: immagino con interesse la faccia di zia May al momento del bucato settimanale.


Nel caso delle donne poi, la situazione potrebbe essere volendo anche più complicata: l’opzione “free vagina” è da scartare, perché pur mancando corpi esterni dediti al movimento autonomo, le eroine mascherate incorrerebbero invariabilmente in tragici e palesi “camel toe”, per la gioia di astanti, buoni e cattivi, grandi e piccini.


Si presume quindi che anche loro facciano uso di biancheria intima di un certo livello, quali perizomi “fil-dentaire” et similia. 
Ma come tutti quelli preparati in anatomia ben sanno, le donne non devono badare solo ai piani bassi, devono anche preoccuparsi di contenere in qualche modo il decolletè, per evitare che ad ogni salto si verifichino cadute di imperi e occhieggiamenti sospetti; farei inoltre notare che le eroine mascherate, come classe lavorativa, non si fregiano di due cacchine di mosca, ma sfoggiano di media una sesta – settima coppa E. La questione contenimento brocche diventa quindi fondamentale.
Un reggiseno, sia esso da sport o no, segna però la schiena, proponendo nel migliore dei casi l’effetto affettato di stagione già menzionato, nel peggiore, le famigerate back boobs…


Come risolvere quindi l’annosa questione? Non c’è una soluzione. Ogni opzione è stata scartata, ogni teoria confutata, lasciando a voi lettori la possibilità di immaginare quello che più preferite sotto il latex e la lycra che ricopre i celebri mascherati. Io personalmente, opto per la terza via: non c’è bisogno di biancheria intima, perché i supereroi, come gli angeli, non hanno sesso; sfortunatamente per me, fornicano come conigli.

Sempre vostra, 
VG

2 commenti:

  1. Riguardo l'argomento è necessaria la consultazione di Empowered di Adam Warren, che tratta di questi problemi e conseguenti drammi psicologici

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  2. Lo conosco! Capolavoro di realismo in un certo senso! ;)

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